Beto nasce a Vicente López, trascorre l’infanzia nel sobborgo di Buenos Aires di Los Polvorines, e si mette in evidenza nelle giovanili del River Plate, debuttando in prima squadra nel 1970. Cinque anni dopo, quando il leggendario “Feo” Ángel Labruna diventa allenatore del River, Beto arriva a indossare la maglia numero 10. Proprio nel 1975, assieme a calciatori d’esperienza come Roberto Perfumo e Ubaldo Fillol e a giovani promesse come Daniel Passarella, Carlos Morete e Reinaldo Merlo, Beto porta la squadra a vincere entrambi i campionati argentini: il Metropolitano e il Nacional. Nel 1976 Alonso passa all’Olympique Marsiglia, ma l’anno dopo ritorna al River, dove vince altri quattro campionati tra il 1979 e il 1981. Durante il campionato Nacional del 1981, Beto ha diversi scontri con l’allora allenatore Alfredo Di Stéfano, che lo impiega raramente, così dopo la fine del torneo, passa al Vélez Sársfield, con cui disputa due stagioni assieme a Carlos Bianchi, per poi rientrare nuovamente al River, contribuendo ai primi successi della squadra biancorossa nella Copa Libertadores e nella Coppa Intercontinentale del 1986. Si ritira l’anno seguente, dopo aver segnato 166 gol e disputato 464 partite in totale.
Veste la casacca della nazionale argentina in 15 occasioni segnando 4 reti; inizialmente Beto non viene selezionato da César Luis Menotti per i Mondiali del 1978, viene comunque convocato sotto pressione dell’ammiraglio Carlos Lacoste, uno dei più influenti uomini del governo militare al tempo al potere in Argentina. Durante il torneo Menotti lo fa scendere in campo solo per pochi minuti. Per via della numerazione dei calciatori in ordine alfabetico allora in vigore, Beto veste la maglia numero 1, solitamente riservata al portiere titolare.
- Norberto Alonso festejando el gol con la «pelota naranja», en el recordado superclásico de 1986 - via Wikipedia