Fu soprannominato Bell’Antonio e Fidanzato d’Italia in virtù della grande popolarità di cui godeva presso il pubblico femminile
Nasce come ala sinistra, ma il tecnico delle giovanili della Cremonese, Nolli, ha all’epoca un’intuizione geniale, spostarlo più indietro ed impostarlo come terzino sinistro. Dirà il giornalista Carlo Felice Chiesa: “Quel giorno fu chiaro che il calcio cremonese aveva perso una discreta ala e aveva guadagnato un promettente terzino sinistro.”
La sua carriera è legata principalmente alla Juventus. Con i bianconeri ha disputato 13 stagioni totalizzando 440 presenze e segnando 52 reti, vincendo 6 campionati, 2 Coppe Italia e tutte le maggiori competizioni UEFA per club, primo giocatore a raggiungere questo traguardo insieme al compagno di squadra Gaetano Scirea. Insieme a Scirea, al portiere Dino Zoff e a Claudio Gentile ha dato vita ad una delle migliori linee difensive della storia del calcio, anche in Nazionale.
Con la maglia Azzurra esordisce al Campionato del Mondo del 1978 in Argentina. Quell’Italia guidata da Enzo Bearzot si classifica quarta e Cabrini viene premiato dalla FIFA come miglior giovane di quell’edizione. Erano state gettate le basi per la Nazionale che poi il Campionato del Mondo lo avrebbe vinto 4 anni dopo in Spagna, nel 1982.
Nella finale contro la Germania Ovest Antonio Cabrini si incarica del rigore che nel primo tempo potrebbe portare gli Azzurri in vantaggio, ma lo calcia malamente fuori. Ad oggi rimane l’unico giocatore ad aver fallito un calcio di rigore in una finale Mondiale nell’arco dei 90 minuti di gioco regolamentari. Con la maglia azzurra ha collezionato 73 presenze e segnato 9 reti, ad oggi record di marcature tra i difensori della Nazionale Italiana.