“O gni volta che incontravo l’avvocato Agnelli mi ripeteva sempre la stessa cosa: caro Antognoni, avrei sempre voluto prenderla, ma lei s’è sempre rifiutato.
L’anno scorso rifiutando i miliardi di Boniperti il presidente Ugolini disse: “Antognoni è come il campanile di Giotto, appartiene alla città di Firenze, essendo un monumento nazionale non si può vendere.” La Juventus è sempre la Juventus. Ma a me sta bene la Fiorentina. E anzi penso di prendermi qualche soddisfazione pure con la Fiorentina. Sono certo che arriverò a giocare la Coppa dei Campioni con la maglia viola, il che significa che saremo riusciti finalmente a vincere lo scudetto.”
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“Quando leggo che certi giornalisti mi chiamano Maria Antonietta oppure il Bell’Antonio, beh penso che evidentemente quei giornalisti non conoscono la storia e nemmeno la letteratura. Perché io non sono bolso e fatuo come la Maria Antonietta dei Francesi e non sono impotente come il personaggio del romanzo di Brancati.”
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“I tifosi viola sono molto attaccati alla loro squadra, per questo certe volte hanno contestato i singoli o la società. Ma resta sempre un pubblico corretto, passionale, anche per questo mi starebbe bene finire la carriera a Firenze. Alla Fiorentina devo molto e io sono un ragazzo onesto, che non dimentica le cose buone. Il pubblico di Firenze merita ancora le soddisfazioni del passato. Chissà che il prossimo anno…”.
- Giancarlo Antognoni in azione contro la Francia durante il girone del Campionato Mondiale del 1978 in Argentina. Al centro Gérard Janvion, Jean-Marc Guillou e Maxime Bossis sulla destra Michel Platini - via Wikipedia