Gigi gioca nel Torino, lo chiamano “La Farfalla Granata” per l’eleganza e la leggerezza, lo paragonano a George Best per lo stile di vita. Agnelli vuole portarlo a tutti costi sull’altra sponda della città. Agnelli desiste quando la Torino granata scende in piazza a difesa del suo idolo. Agnelli desiste soprattutto perché dicono c’entri pure la storia di quelle nuovissime FIAT 128, uscite dalla fabbrica del Lingotto tutte rigate…
“Era il simbolo di estri bizzarri e libertà sociali in un paese di quasi tutti conformisti sornioni”.
(Gianni Brera)
“Scrostava la muffa dalle abitudini, smascherava le ipocrisie. Un tenero rivoluzionario che dava il meglio di sé nel lavoro e poi rivendicava libertà totale”.
(Candido Cannavò)
“Un bohémien che amava sfidare i benpensanti vivendo more uxorio (scandalo!) con una ragazza polacca già sposata e girando con una gallina al guinzaglio”.
(Gian Antonio Stella)
Gigi, “La Farfalla Granata”, il “George Best italiano” muore a soli 24 anni investito da un’automobile alla cui guida c’è Attilio Romero, quell’Attilio Romero che anni più tardi diventerà presidente del Torino. I borghesi benpensanti e conformisti si scagliano contro il prete che ha osato celebrare il funerale, la sua colpa è quella di aver concesso il rito religioso a un ragazzo dai modi dissoluti.