“B obby Moore? - è il Lord dei difensori. Lascia che ti parli di quest’uomo. Quando giocavo, mi piaceva affrontare i difensori, li battevo semplicemente con un sguardo, mandandoli dal lato sbagliato; guardavo da una parte e poi andavo dall’altro lato. I difensori mi prendevano a calci per la frustrazione. Non potevano fermarmi perché semplicemente li imbrogliavo, perché li mandavo in confusione con le mie finte. Muovevo gli occhi, le gambe o il corpo, ma non la palla, o per lo meno quasi mai la palla. I difensori seguivano solo le mie finte, ma non Bobby, mai. Lui invece guardava la palla, ignorava il mio sguardo, le mie finte di corpo e poi, quando era pronto, entrava sulla palla, spesso duramente, ma sempre pulito, mai con l’intenzione di farti male. Un gentiluomo. Un calciatore incredibile.”
(Pelé)
“Booby Moore oltre ad essere un vero gentleman è un grandissimo amico, ed e il più grande difensore nella storia del calcio.”
(Franz Beckenbauer)
“Il mio capitano, il mio leader, il mio braccio destro, lo spirito e il battito cardiaco della squadra, un calciatore misurato e calcolatore di cui mi potevo fidare ciecamente: il professionista supremo, il migliore con cui abbia mai lavorato. Senza di lui l’Inghilterra non avrebbe mai vinto la Coppa del Mondo.”
(Sir Alf Ramsey)
“Beh, ho pianto per due sole persone, Billy Bremner e Bob… [lunga pausa] Era una persona formidabile.”
(Jack Charlton)
Davanti allo Stadio di Wembley c’è una statua. E’ dedicata a lui, Robert Frederick Chelsea Moore, in arte Bobby. Il piedistallo reca un’iscrizione. Si legge:
“Immaculate footballer. Imperial defender. Immortal hero of 1966. First Englishman to raise the World Cup aloft. Favourite son of London’s East End. Finest legend of West Ham United. National Treasure. Master of Wembley. Lord of the game. Captain extraordinary. Gentleman of all time.”