Nasce a Salsomaggiore, Nicola, e muove i primi passi calcistici al Parma, tra Serie C1 e B, nel 1985 si trasferisce alla Fiorentina, dove l’allenatore Aldo Agroppi lo fa esordire in prima squadra.
Nell’estate del 1988 passa all’Inter, di cui diventa un simbolo.
Vince lo Scudetto alla sua prima stagione in nerazzurro; ma è il 23 Novembre 1988 a Monaco di Baviera che entra nel mito con una rete formidabile contro il Bayern, nella gara d’andata degli ottavi di Coppa UEFA: anticipa un avversario dando avvio a un’azione in contropiede che lo vede percorrere tutto il campo palla al piede e scavalcare il portiere Tedesco Aumann, depositando il pallone in rete e suggellando la vittoria, vanificata però due settimane più tardi dalla sconfitta 1-3 subita a San Siro nella gara di ritorno.
Con l’Inter vince due volte la Coppa UEFA: in finale con la Roma nel 1991 provoca il rigore e segna il raddoppio; nel 1994 in finale col Casino Salisburgo segna in trasferta il gol-partita. Dopo l’esperienza in nerazzurro, gioca con Tottenham, Alavés e Northern Spirit, con cui si ritira nel 2000.
Esordisce in Azzurro Il 19 Ottobre 1988, a 21 anni, nella partita amichevole Italia-Norvegia, in sostituzione dell’infortunato Carlo Ancelotti; il successivo 22 Dicembre, contro la Scozia, in amichevole, realizza il primo gol. Prende parte ai campionati del mondo del 1990, scendendo in campo quattro volte, e del 1994, disputando tutte le sette gare dell’Italia, compresa la finale persa ai rigori contro il Brasile.
Con l’Italia gioca 39 incontri e segna 3 reti.
- I cinque neoacquisti dell’Inter per la stagione 1988-89, determinanti per la conquista del 13º scudetto; da sinistra: Lothar Matthäus, Andreas Brehme, Nicola Berti, Alessandro Bianchi e Ramón Díaz - via Wikipedia
- Nicola Berti in azione con la maglia dell’Inter - via Wikipedia