Ramón nasce a La Rioja, ai piedi delle Sierras Velasco; inizia il suo percorso calcistico con il River Plate, e con i Millionarios debutta in Primera División il 13 agosto 1978.
Nel 1982 viene ingaggiato dal Napoli, club nel quale milita un solo anno, per poi passare all’Avellino: con i lupi dell’Irpinia resta tre anni e in 78 presenze realizza 22 reti, vivendo il periodo più bello della società campana: i lupi inanellano nove salvezze consecutive in Serie A costruendole soprattutto tra le mura amiche, la cosiddetta “Legge del Partenio”.
Nel 1986 passa alla Fiorentina dove colleziona 53 partite con 17 centri; nel 1988 passa in prestito all’Inter in sostituzione dell’Algerino Rabah Madjer, il cui trasferimento salta a causa di un infortunio che gli impedisce di superare le visite mediche. Ramón termina la sua carriera italiana conquistando in nerazzurro, nel 1988/89, il cosiddetto scudetto dei record, al quale contribuisce realizzando 12 reti e trovando un’ottima intesa con il compagno di reparto Aldo Serena; a fine stagione viene ceduto a malincuore al Monaco per far spazio a Jürgen Klinsmann, a causa del tetto massimo di 3 stranieri in vigore allora.
Nel Principato in 60 presenze realizza 24 reti, nel 1991 torna al River e, per due stagioni, nel campionato giapponese a Yokohama con i Marinos, laureandosi capocannoniere nella stagione 1993 della J. League con 28 reti. Nel 1994 decide di svestire i panni da calciatore e di intraprendere, con successo, la carriera da allenatore.
Ramón vince con l’Under-20 Argentina il mondiale nel 1979, giocando al fianco di Maradona. Con la nazionale maggiore disputa il mondiale del 1982, dove va peraltro a segno nella gara contro il Brasile, ma a 23 anni ne è già fuori definitivamente.
- Ramón Díaz in azione nella finale del campionato mondiale U-20 1979 nella finale Argentina - URSS.