“H o “rubato” qualcosa a ciascuno dei tecnici che ho avuto. Da Parola la capacità di responsabilizzare i giovani, da Trapattoni la capacità di tenere unito lo spogliatoio, da Marchesi la serenità. E da Bearzot quella straordinaria umanità che è la base di ogni successo.”
“La Juve è qualcosa di più di una squadra, non so dire cosa, ma sono orgoglioso di farne parte.”
(Gaetano Scirea)
“Un fuoriclasse raro, inarrivabile. Per la raffinata eleganza con cui stava in campo e per l’educazione e l’onestà con cui affrontava la vita. […] Come giocatore della Juventus ha vinto tutto […] Come uomo è stato un modello di dolcezza e integrità, una persona leale e gentile.”
(Juventus Football Club)
“Il povero Scirea era dolce e composto, di una moderazione tipica del grande artista. Non era difensore irresistibile né arcigno, era buono, ma completava il repertorio con sortite di esemplare tempestività, a volte erigendosi addirittura a match winner.”
(Gianni Brera)
“Era un giocatore che parlava poco, e questo anche quando sarà reputato il più grande libero del mondo.”
(Giampiero Mughini)
“Il primo libero italiano che si alzava anche ad impostare il gioco.”
(Mario Sconcerti)
“Qualcuno di voi che abbia amato il calcio degli anni settanta e che ricorda quelle partite, anche le più infiammate, qualcuno di voi ricorda una sola volta che Scirea sia entrato sulla palla fuori tempo, si sia sgraziato nel movimento di ostruire e fare ripartire il gioco? Qualcuno di voi ricorda un suo gesto eccitato o fuori posto o sleale? Io non credo. O meglio: quei gesti eccitati o fuori posto o sleali non ci sono mai stati.”
(Giampiero Mughini)
“…Gaetano e Giacinto sono due tipi che parlano piano
anche adesso, adesso che sono lontano
ma in questo frastuono è rimasta un’idea
un eco nel vento, Facchetti e Scirea…”
(Stadio - da Gaetano E Giacinto)
“Un leader col saio.”
(Giovanni Trapattoni)