P iksi è la stella della Stella Rossa di Belgrado. Però dopo il Mondiale del 1990 si trasferirà all’Olympique di Marsiglia. È già tutto scritto, tutto fatto. Il destino, un po’ beffardo e un po’ figlio di puttana, gli riserva davvero un brutto tiro. Eh già, perché da giocatore del Marsiglia gli tocca sfidare la sua amata Stella Rossa nella finale della Coppa dei Campioni del 1991.
Nello Stadio San Nicola di Bari va in scena una delle più noiose finali di sempre. Inevitabile si arrivi ai calci di rigore.
Piksi quella partita non la vive bene.
Parte dalla panchina ed entra solo nel secondo tempo. L’allenatore dell’OM Raymond Goethals lo sceglie per tirare uno dei calci di rigori.
Piksi rifiuta. Declina l’invito.
La Stella Rossa, la sua amata Stella Rossa vince la lotteria dei rigori.
Per la stampa Francese Piksi è l’unico responsabile.
Dragan con lucida umiltà si scusa: “Se da Jugoslavo lo sbaglio, i Marsigliesi mi uccidono in campo. E se segno, non potrò più ritornare al mio Paese.“
Ma il destino ogni tanto decide di regalarti anche una seconda chance. Così, sempre tra le fila dell’OM, Piksi due anni dopo torna a giocare la finale di Coppa dei Campioni. Questa volta dall’altra parte c’è il Milan. Meglio, ci sarà modo di vendicare l’uscita della Stella Rossa nel 1988.
Quando l’arbitro sospende la partita di ritorno nel secondo tempo per una nebbia che non si era mai vista a Belgrado. Quella nebbia accorsa per salvare quello che poi sarebbe diventato il grande Milan di Sacchi. Questa volta se ci saranno rigori da calciare “…non ci sarà la mia amata Stella Rossa dall’altra parte.”
Non ci sarà bisogno di rigori. L’OM vincerà per 1 a 0.
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- Fotografia: Il rumeno Florin Răducioiu, lo jugoslavo Dragan Stojković e lo svedese Robert Prytz, i tre calciatori stranieri del Verona nella stagione 1991-1992. via Wikipedia