Cláudio debutta nel 1985 con l’Internacional e a Porto Alegre resta sino al 1990. Si trasferisce in Italia, al Parma, acquistato dal patron Calisto Tanzi che più che un portiere cercava un uomo immagine in Brasile per la Parmalat.
A Parma si conquista il posto da titolare e vince la Coppa Italia nel 1992 e la Coppa delle Coppe nel 1993, poi si sposta di pochi chilometri, alla Reggiana, dove resta fino al 1994.
Subito dopo il vittorioso Mondiale del 1994 gioca con la squadra parrocchiale del Preziosissimo Sangue di Reggio Emilia come attaccante, sino a che arriva la chiamata dell’Atlético Mineiro dove resta sino al 1997.
Il Galatasaray lo riporta in Europa e Cláudio è uno dei protagonisti della storica vittoria della coppa UEFA nel 2000: in finale contro l’Arsenal viene eletto miglior giocatore.
L’anno dopo vince 2-1 contro il Real Madrid la Supercoppa europea e il Galatasaray anche grazie a lui raggiunge i quarti di finale di Champions League battendo squadre del calibro di Real Madrid e Milan.
Nel settembre del 2004, mentre sta raggiungendo Empoli per effettuare il primo allenamento con il club toscano, la sua vettura ebbe un guasto meccanico: Cláudio è molto religioso: interpreta questo episodio come un segno divino e decide non solo di non firmare con gli azzurri ma anche di ritirarsi dal mondo del calcio giocato. “Chiedo scusa alla società e perdono a Dio, ma il guaio alla macchina mi ha fatto pensare. Ho capito di aver chiuso con questo sport.”
In nazionale Cláudio per numero di presenze è il primo portiere nella storia del Brasile con 101 presenze, ed il quinto giocatore in assoluto dopo Cafu, Roberto Carlos, Lucio e Dani Alves. Oltre al trionfo del 1994, ha giocato i mondiali del 1990 e del 1998; questi ultimi terminati con un secondo posto, in cui ha parato gli ultimi due rigori della semifinale contro l’Olanda.
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- Fotografia: Claudio Caniggia in azione contro Claudio Taffarel - 24 giugno 1990 - El Gráfico via Wikimedia