Denis Law è stato uno dei migliori attaccanti che il gioco del calcio possa ricordare. I sostenitori delle squadre avversarie non lo odiavano, ma lo temevano, così tanto che era per loro semplicemente “Denis the Menace”. Per i suoi tifosi, invece era semplicemente “Lawman”.
“Fa parte dei più grandi di ogni tempo. Elettrico. Un uomo ed un amico di una classe infinita.”
(George Best)
“Quando sono diventato professionista al Millwall, in premio mi venne regalato il biglietto per la finale della Coppa d’Inghilterra del 1963 quella dove il Manchester United ha battuto il Leicester, quella dove Denis ha segnato. Tre anni dopo ero un suo compagno di squadra, e Denis ha segnato anche al mio debutto nel derby contro il City, un fantastico colpo di testa. Denis era micidiale tra il dischetto dell’area di rigore e la linea di porta. Aveva riflessi fulminei e se un portiere commetteva anche il minimo errore, lui gli si avventava contro come un lampo. Denis era anche un giocatore di classe, fuori dagli schemi, non gli piaceva affrontare gli avversari in modo duro, ma se c’era da farlo lo faceva eccome, però gli piaceva batterli con dei veloci uno-due e attraverso la sua prontezza mentale.”
(Alex Stepney)
“Denis è veloce, arrogante, duro, abile, forte, e sa colpire di testa come pochi. Tutto questo lo rende un giocatore fantastico. Lui è magia. Ma Denis è anche un avversario feroce - l’ho incontrato diverse volte quando era al City e con la nazionale scozzese, e proprio contro la Scozia una volta ha provato a darmi un calcio subito al primo minuto! Aveva ragione, poteva farlo, non è uno sport da signorine il calcio e va bene. Quando a prendere i calci è lui però si rialza e ti dice a muso duro che te la farà pagare!”
(Sir Bobby Charlton)
“Sono un ragazzo di Manchester e “Lawman” è sempre stato il mio idolo, quindi per me è stato fantastico, un onore, giocare con lui. Denis è senza dubbio uno dei migliori giocatori di tutti i tempi e un attaccante di livello mondiale. Poi con me è stato fantastico, mi ha sempre dato consigli su come muovermi in campo, su come migliorarmi nello sport come nella vita. Appena arrivato allo United mi ha detto: “Ricorda due piccole cose ragazzo: non stare mai fermo nell’area di rigore e, quando crossi dalla fascia, metti la palla sempre sul secondo palo, io sarò lì.”
(Brian Kidd)
Denis Law ha giocato anche in Italia. Una sola stagione, quella 1961/62, al Torino. Uno scozzese costretto a confrontarsi con la rigida cultura italiana e con gli altrettanto rigidi metodi di allenamento, si guadagna le prime pagine dei giornali più per quello che combina fuori dal campo che per le prodezze in maglia granata. Nella notte tra il 6 e il 7 febbraio del 1962, all’alba, Denis e Joe Baker (l’attaccante scozzese suo compagno di squadra in granata) sono alla guida di un’Alfa Romeo, in via Cairoli a Torino, appena usciti da un night club. Il tasso alcolico è molto, ma molto alto. La vista è molto, ma molto annebbiata. L’Alfa si schianta contro il monumento a Giuseppe Garibaldi. Joe Baker ne esce con il volto quasi sfigurato e fugge da Torino firmando per l’Arsenal. Denis se la cava solo con qualche graffio, ma, quello che è peggio, inizia a serpeggiare in città una voce: un suo presunto passaggio alla Juventus. “Mi piace, lo voglio”, disse “L’avvocato” Giovanni Agnelli. I tifosi granata gli avrebbero perdonato tutto, ma quello proprio no. Quello proprio non si può. E così per Denis l’aria in città diventa un po’ pesante. Intanto le trattative sono già partite, Torino e Juventus hanno trovato l’accordo per il passaggio di Denis in bianconero, ma, ovviamente non avevano fatto i conti con “Denis the Menace”! Lui è già in parola con il Manchester United.