Sono nato a Bilbao nel 1892.
Dicevano fossi un figlio di papà.
Sapete il mio papà era il sindaco di Bilbao.
Mio zio invece era Miguel de Unamuno y Jugo, un mostro sacro della letteratura e della poesia spagnola.
Eppure a me piaceva giocare a quel gioco arrivato dall’Inghilterra. Ci giocavo per le strade. Nei cortili. Ovunque e con chiunque. Altro che figlio di papà!
Dribblare e segnare una vera passione.
Con il tempo però cresceva solo la passione. Ma l’altezza cazzo quella no! Mi sono fermato al metro e cinquantaquattro! “Pichichi“ mi chiamavano. Il “piccolino”. Per questo in campo scendevo con un panno bianco sulla testa: almeno mi vedevano! Dovetti sviluppare altre abilità fra le quali un tiro potente e preciso. Questo è bastato alla squadra della mia città, l’Athletic Club, nel 1911 per portarmi tra le sue fila.
Era e sarà sempre una squadra importante l’Athletic Club. L’unica insieme a Real Madrid e Barcelona a non aver mai assaporato l’onta della retrocessione dalla massima serie.
Agli inizi del 900 aveva vinto quattro dei nove campionati che si erano disputati sino a quel momento
Quando parlo di campionati non dovete immaginare quello che accade adesso, all’epoca dei fatti il campionato era costituito da partite ad eliminazione diretta e a parteciparvi erano squadre per lo più di derivazione inglese, come l’Athletic Club.
La Liga o per lo meno la sua antenata nasce solo nel 1928.
Con i Lehoiak (i leoni) ho giocato fino all’età di 29 anni, era il 1921 quando in finale battemmo per 4-1 l’Athletic Club Madrid. Fu una grande soddisfazione, non solo per la vittoria finale, ma anche perché i nostri avversari erano gli “scissionisti” dell’Athletic Club. Gli “indipendentisti”.
Dopo questa vittoria ho deciso che quello era il momento giusto per appendere le scarpe al fatidico chiodo.
Un decennio ricco di soddisfazioni: cinque campionati regionali e quattro Coppe del Re.
Ma soprattutto ho segnato il primo gol sul prato del San Mamés! Il 21 agosto 1913, giorno in cui veniva inaugurata la Catedral!
Poi un giorno del 1922, dopo una scorpacciata di ostriche crude, mi sono ammalato di febbre tifoidea e buona notte al secchio.
Amen!
Ai miei concittadini non rimase altro che dedicarmi un busto di bronzo. Dal 1926 si trova al San Mamés. Nel 2013 lo hanno spostato nel nuovo stadio che con gran fantasia si chiama Nuovo San Mamés. E’ lì, ben visibile alla fine del tunnel degli spogliatoi.
La tradizione vuole che le squadre che non hanno mai giocato al San Mamés debbano venire a rendermi omaggio deponendo una corona di fiori bianchi e rossi prima di calcare il prato della Catedral.
Perché?
Perché io sono il “Pichichi“!
- Rafael Moreno Aranzadi Wikipedia
- San Mamés Panorama Wikimedia Commons
- Busto a Pichichi en San Mamés Wikimedia Commons