Mi chiamo Samuel Bartram e in pochi sanno chi sono.
Quei pochi mi chiamano semplicemente Sam.
“Bartram è un portiere con uno stile tutto suo. Inventa le parate. Ti aspetti degli errori, ma invece ottieni emozioni.”
Questo è quello che scrive il “Daily Express”.
Questo sono io.
E’ l’inverno del 1937. Meglio è il 26 dicembre 1937. Il Boxing Day. Il giorno in cui tradizionalmente ci si scambia i regali. Da sempre da noi in Inghilterra si gioca il 26 dicembre, è un omaggio alla prima partita di calcio universalmente riconosciuta: lo Sheffield Football Club e l’Hallam si affrontarono il 26 dicembre del 1860
Sono passati 77 anni da quel 26 dicembre 1860 e oggi noi del Charlton Athletic siamo ospiti del Chelsea allo Stamford Bridge.
Ragazzi fa un freddo cane! Ma poi fosse solo quello. C’è una nebbia così fitta che così non si è mai vista. Iniziamo a giocare comunque. I minuti passano e la nebbia diventa sempre più impenetrabile. Siamo al 60’, ancora un po’, poi il signor arbitro decreterà la fine. Vedo solo delle ombre. Non riesco a capire se sono i miei compagni o quelli del Chelsea. Anche il brusio sugli spalti è sempre più ovattato.
“Eravamo una delle squadre top, in quel momento, e vidi sempre meno figure intorno a me, dato che attaccavamo costantemente. Camminavo su e giù lungo la linea di porta, felice all’idea che il Chelsea era bloccato nella propria metà campo. I ragazzi stanno martellando i Pensioners, pensai compiaciuto mentre battevo i piedi per riscaldarmi. Ovviamente, però, non stavamo mettendo la palla in rete, dato che nessuno tornava a schierarsi come si fa dopo aver segnato un goal.
“Con il passare del tempo feci qualche passo in avanti, fino al limite dell’area, cercando di scrutare qualcosa attraverso la nebbia, che diventava più densa con il passare dei minuti. Non riuscivo a vedere niente: la difesa del Chelsea era chiaramente in difficoltà.”
“Dopo un bel po’ di tempo una figura emerse dalla nebbia, stagliandosi verso di me. Era un poliziotto, e mi guardò incredulo: “Cosa diavolo ci fai qui?” ansimò. “La partita è stata sospesa un quarto d’ora fa. Il campo è completamente vuoto.”Quando raggiunsi gli spogliatoi gli altri giocatori del Charlton, già vestiti dei loro abiti civili, ridevano convulsamente.”
Il signor arbitro aveva sospeso la partita.
Nessuno, però, si è ricordato di avvisarmi.
Mi chiamo Samuel Bartram e in pochi sanno chi sono.
Quei pochi mi chiamano semplicemente Sam.
Sono stato il portiere del Charlton Athletic per più di un ventennio. Un “one man club”. E degli Addicks sono diventato un eroe.
Il 18 luglio del 1981, il giorno dopo che sono morto “The Observer” mi descriveva come “il miglior portiere che non è mai stato convocato per l’Inghilterra”.
Meglio tardi che mai dico io.
- Illustrazione Samuel Bartram gentilmente concessa da The Art of Goalkeeping
- Fotografia: Wikipedia